ANHW all’ Evo Festival // Day #2

28 Luglio, 2016

Siamo al DAY II dell’EVO Festival © che nasce da un progetto di
Diletta De Sio, Pasquale De Divitiis, Antonello Vivone e Marina Granozio,
fondatori dell’omonima associazione EVO- Avanguardie & Sperimentazioni.


Evo Festival è l’espressione del pensiero moderno oltre se stesso.
Un festival internazionale di avanguardie e sperimentazioni.
Un puro momento di costituzione di un’alterità selvaggia.

Definizione della misura di una nuova dismisura.
L’esplorazione di un nuovo spazio culturale ”imprevisto”.

La Quarta dimensione, il mondo che c’è ma non si vede.


Ecco la nostra panoramica sulla seconda giornata di festival a cura di:
Sfefano Nappa, Fabrizio Mondo, Emiliano Santoro, Pasquale De Prizio, Domenico Porfido.


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 WORKSHOP

h. 16.00


Il Day #2 dell’EVO Festival 2016 si apre con una serie di workshop a cura del Conservatorio de L’Aquila sulla costruzione di strumenti musicali con materiale da riciclo. Un’occasione decisamente unica per tutti gli appassionati di musica sperimentale!

“L’incontro introduce alla progettazione e costruzione di strumenti musicali e timbri, elettronici e non, usando materiali poveri e oggetti d’uso comune. Ogni partecipante avrà modo di realizzare il proprio strumento e di sperimentarne le possibilità sonore in un workshop che si svolgerà in un clima di serena condivisione delle competenze. Per partecipare non sono richiesti prerequisiti particolari. Si consiglia di portare a scelta: vecchie radio/mangiacassette a batterie, lampadine a basso consumo esaurite, altri strumenti elettrici/elettronici in disuso, oggetti metallici e oggetti risonanti.”

Il laboratorio sarà organizzato in questo modo:

  • Presentazione di installazioni e strumenti del relatore e degli argomenti del workshop attraverso proiezione di video e attraverso la spiegazione di strumenti musicali finiti
  • Realizzazione di due tipi di microfoni partendo da materiali semilavorati e dai materiali forniti dai partecipanti (lampadine esaurite e quant’altro): microfono a contatto e microfono elettromagnetico.
  • Realizzazione di strumenti acustici a fiato (flauti a membrana) partendo da tubi in pvc e relativa intonazione
  • Esplorazione dei timbri ottenuti attraverso la tecnica della conduction e presentazione di una bibliografia ragionata sul tema della liuteria sperimentale

CINEMA SPERIMENTALE

h. 20.00


LE FRESNOY – Studio national des arts contemporains è una istituzione attiva a Parigi dal 1997. Il suo scopo è semplice: permettere a dei giovani artisti provenienti da tutto il modo di creare le proprie opere, potendo contare su dei mezzi tecnici e professionali all’avanguardia. Un centro di produzione,di formazione e di diffusione dei saperi e delle opere multimediali, aperto al mondo e all’innovazione, soprattutto nel campo dei linguaggi audiovisivi (cinema, fotografia e video).

Due opere prodotte a LE FRESNOY saranno protagoniste della proiezione di questa seconda serata: l’italiano Fireworks di Giacomo Abbruzzese e il francese Atlantiques  di Mati Diop.


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CAO (UK)

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h. 21.30


 CAO, dal nome dell’omonima sacerdotessa e imperatrice peruviana, è il progetto solista di Constanza Bizraelli, compositrice e produttrice di musica elettronica originaria di Lima di stanza a Londra. Il suo sound è un mix abrasivo e fortemente ipnotico che riflette diverse influenze: a partire dal black metal passando per l’elettronica glitch nelle sue forme post-industrial, fino alla cosmic disco ed alle fitte trame dei synth techno minimali in chiave tribale e psych.
Molto attiva nel Regno Unito con live performance e release per diverse etichette di elettronica sperimentale, nel 2015 debutta su Opal Tapes di Stephen Bishop con “Marginal Virgin”, un viaggio nelle profondità del mito e delle sue radici nell’inconscio, un tentativo di speculazione filosofica e musicale nei remoti angoli della psiche umana, che risulta in un’esperienza di ascolto profonda e mistica.



ROCCO CAVALERA (ITA)

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h. 22.20


Rocco Cavalera ovvero Techno, Drone, Industrial e Noise in un’unica ricerca sonora. Atmosfere che superano il semplice ascolto, muri di basse frequenze che agiscono fisicamente sullo spazio in cui si propagano, suoni graffianti e distorti generati da una singola nota che evolve nel tempo, strutturandosi. La sintesi è il principale filtro dell’artista romano, insieme alla continua ricerca di suoni nuovi e ritmiche articolate conditi con synth analogici e avant-garde noise. Atmosfere mistiche che portano lo spettatore in una dimensione onirica. Siete pronti alla Quartadimensione?



SVENGALISGHOST (USA)

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h. 23.00 // visual set a cura di MALO LACROIX (FRA)


Marquis Cooper, a.k.a. Svengalisgosht, è nato nel periodo in cui a Chicago nasceva l’experimental dance music, meglio conosciuta come House Music. Cooper, nei suoi anni di formazione musicale, è stato fortemente stimolato dalle allora sconosciute tessiture sonore dell’house quando queste hanno iniziato ad accarezzare le sue orecchie durante le feste scolastiche di fine anno. Ad affascinarlo non fu solo il nuovo sound, che pian piano iniziava a diffondersi su scala globale, ma anche il modo in cui questo condizionava il dancefloor: ragazzi e ragazze si esibivano in dance folli, come dei posseduti e conciati con gli abiti più stravaganti. Inoltre Cooper ha avuto la fortuna di essere iniziato al vinile in età fanciullesca da suo padre: a soli otto anni aveva già iniziato a collezionare dischi, in parte acquistati nei negozi della città in parte sottratti dalla collezione paterna.


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Marquis ha sempre dichiarato di essere stato ispirato dalle energie frenetiche della musica di Ron Hardy e quando, sgattaiolando di casa, ha avuto la possibilità di assistere dal vivo agli show di Hardy ed altri ha compreso appieno la responsabilità sociale del dj, intesa come forza sciamanica in grado di elevare l’intero dancefloor ad una dimensione superiore di coscienza. Cooper ha dedicato la sua vita alla musica e il progetto Svengalisghost nasce dopo aver perso tutta la musica da lui creata che era custodita nel suo computer. Da un problema di tipo tecnico-tecnologico ha preso il via il suo personale cammino di “purificazione” dalle macchine. Cooper ha iniziato a riflettere su come dar vita ad un progetto che fosse meno dipendente dai congegni tecnologici, proprio per questo Svengalisghost nasce come un progetto che ibridizza la perfezione del suono dello studio di registrazione all’emozioni del live sound.


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