ITALIANS do it BETTER!!! I migliori album italiani del 2014

17 Gennaio, 2015

Diamo uno sguardo a quelle che sono state, secondo noi, le migliori uscite discografiche italiane dell’anno appena trascorso:

Frankie Hi-nrg – “Essere umani”. La scena rap italiana negli ultimi 10 anni si è evoluta moltissimo, spesso però i temi risultano sempre gli stessi cioè donne, belle macchine, fare soldi e via dicendo. Frankie-hi-nrg si è sempre distaccato da questi temi e il suo disco “Essere Umani” ne è la prova. Sette tracce una più intensa dell’altra, quasi un concept album per certi versi. Un disco saggio che con molta amarezza riassume dei temi molto cari alla nostra ormai sempre più grigia Italia.

Best track: Essere Umani

 

 


Maria Antonietta – “Sassi”. Maria Antonietta ritorna a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro “Sassi”. Dieci canzoni che raccontano le esperienze di una donna che giorno dopo giorno cresce, che crede nei valori importanti della vita, che crede nell’amore. Un album i cui i temi sono vari, ma che alla fine racchiudono in tutto e per tutto la personalità della dolce ragazza dai capelli rossi.

Best track: Sassi 

 


Wemen – “Albanian Paisley Underground”. Vi piace il punk? Le sonorità new wawe psichedeliche e magari anche un pizzico di reggae? Tutto questo lo potete trovare nel disco di debutto dei Wemen. Sono un gruppo di Milano, ma sentendo il loro album sembra che vengano più dall’Inghilterra. Testi in inglese, chitarre distorte, e la voce piena di rabbia di Carlo Pastore. L’album come già detto è una miscela di più elementi che fa si che il risultato finale sia un lavoro che potrebbe benissimo arrivare da una band di Manchester o di Londra.

Best track: Coming over me

 


Pierpaolo Capovilla – “Obtorto Collo”. Prima opera da solista da parte del frontman del “Teatro degli orrori” Pierpaolo Capovilla. Autore e interprete di canzoni che variano dall’electro-pop al wawe-blues. In vista la personalità di Capovilla, quasi teatrale, e la sua scrittura che esula da tutti i temi disimpegnati che spesso troviamo nel resto degli autori pop della musica Italiana.

Best track : Dove vai

 


Paolo Conte – “Snob”. Settantasette anni e una carriera alle spalle pieni di successi. “Snob” non sarà forse la sua migliore opera, ma come stesso ha dichiarato l’autore: “ho fatto questo disco non perché mi sento uno snob e posso permettermi di fare ciò che voglio. Io non mi sento snob ma dandy perché sono purissimo e inseguo la bellezza in profondità”. Ritmi sudamericani mescolati a melodie malinconiche sono alla fine una ricetta vincente. Queste canzoni non saranno sicuramente ai livelli di pezzi come “Gli impermeabili”,”Boogie” o “Sotto le stelle del jazz”, ma in un paese dove ormai vanno avanti quelli che escono dai talent, è giusto che personaggi come Conte abbiano ancora qualcosa da dire.

Best track: Tropical

 

 


Ghemon – “Orchidee”. Ghemon con “Orchidee” ci dimostra che il rap può essere benissimo avvicinato a più suoni. Il groove della black music, il soul, il blues; Ghemon ci fa vedere che il rap non è solo “rappare” sui “beats”. Spettacolo allo stato puro.

Best track: Adesso sono qui

 

 


Fast Animals and Slow Kids – “Alaska”. Il luogo descritto dalla band di Perugia è un luogo freddo inospitale lontano da tutto e da tutti, che fa paura. Un posto dove bisogna unirsi per scaldarsi, per andare incontro alle difficoltà della vita di tutti i giorni. Il risultato di tutto questo viene fuori nel disco: brani, forti, compatti e intensi.

Best track: Come reagire al presente

 

 


Levante – “Manuale distruzione”. Il primo disco di Claudia, in arte “Levante”, è come un diario personale. Un diario dove all’interno troviamo pagine di sofferenze, di gioia; Levante cade, per poi rialzarsi. Una ragazza pura, sincera che si sfoga attraverso le sue canzoni. Si racconta, va a scavare nelle pagine del suo diario più nascoste e ci fa vedere il suo lato dolce, la sua anima la sua rabbia.

Best track: Duri come me

 

 


Dente – “Almanacco del giorno prima”. Neanche questa volta manca l’amore, i giochi di parole, e la malinconia nel disco di Dente. “Almanacco del giorno prima” è un viaggio del tempo, che l’autore racconta attraverso l’amore, le perdite e gli sprechi della vita.

Best track: Gita fuori luogo

 

 


Fabi, Silvestri, Gazzè – “Il padrone della festa”. Grandi autori di canzoni si uniscono per la prima volta e fanno un album bellissimo. L’elettronica di Gazzè, il funk di Silvestri, e il lirismo di Fabi danno vita a qualcosa di grande. Il lavoro svolto è molto raffinato, ogni canzone spazia a varie forme, tutte diverse del pop. Esageriamo? Un disco che ricorda molto il lavoro di fine anni ’70 fatto da Dallla e De Gregori con “Banana republic”.

Best track: L’amore non esiste

 

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