PASS THE POPCORN /// L’uomo che cadde sulla Terra (1976)

26 Novembre, 2015

Inutile nasconderlo, il mondo intero è in fibrillazione per l’uscita del nuovo, attesissimo, Star Wars: The Force Awakens. E diciamola tutta: anche voi che non siete propriamente dei fan della saga, state aspettando con curiosità di scoprire quale sarà il prodotto finale del binomio J.J. Abrams-Disney! Siete giustificati. Come potrebbe essere altrimenti visto il bombardamento mediatico che stiamo subendo da ormai un anno? Insomma navi spaziali, spade laser e pianeti da conquistare sono ovunque, il risultato, però, è un’etica da merchandising che, ai più, fa associare la produzione fantascientifica a qualcosa di poco culturalmente impegnato. E forse è anche vero. Se da un lato, infatti, Star Wars ha avuto il merito di riportare in auge un genere che con l’inizio degli anni’70 andava lentamente scomparendo, allo stesso tempo, indubbiamente, ne ha abbassato quasi del tutto la pretesa morale.


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E per questo che il film che proponiamo oggi per la nostra rubrica Pass The Popcorn è qualcosa di molto lontano dalla space opera che ci assilla in questi giorni, figlio di un tempo in cui sociologia e psicologia si fondevano con la classica trama dell’extraterrestre giunto sul nostro pianeta. L’uomo che cadde sulla Terra è un film di Nicolas Roeg tratto dall’omonimo romanzo di Walter Tevis che stravolge completamente il punto di vista del classico film di fantascienza. Protagonista diventa appunto l’alieno che giunge sulla terra e, fisiologicamente, soffre la solitudine, l’alienazione del diverso, nonché i timori e le sconfitte della civiltà terrestre nella quale sta operando il proprio inserimento. Un piccolo capolavoro del genere che guadagna ancora più punti perché, forse lo avrete capito, “l’alieno venuto da lontano” è nientemeno che David Bowie!

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