Track Of The Day // Anxiety (2016)

17 Giugno, 2016

 “E’ un fatto meraviglioso come l’uomo crede ancora nelle parole. Gli danno, per esempio, dell’imbecille e non lo picchiano, e lui se ne affligge; lo chiamano un uomo intelligente e non gli danno un soldo, e lui è contento.”

Padri e Figli – Ivan Sergeevic Turgenev


Preoccupations-2


I Viet Cong nel 2015 esordivano con l’omonimo album  al fulmicotone. La nostalgia militante, le distorsioni, le sfumature goth, il nichilismo, i feedback di chitarra, lo stile dark dandy del canto, i synth e molto altro ancora hanno tracciato il confine ideologico, simboleggiato dal provocatorio nome della band canadese, che li separava dalla deriva “pop-dance”  di buona parte dei gruppi indie in circolazione. La band, nonostante  il modesto successo commerciale, è stata accolta positivamente dagli addetti ai lavori ed un nome del genere non è passato certo inosservato. La provocazione ha fatto storcere il naso a molti perché ritenuta offensiva e ha portato addirittura alla cancellazione di diverse date del  tour negli Usa.


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I canadesi, dopo i primi problemi, avevano programmato il cambio di nome per settembre, mossa che sono stati costretti ad anticipare quando le grane hanno cominciato ad infittirsi. E così, lo scorso Aprile, tramite i loro cannali, dopo essersi scusati con tutti coloro che in qualche modo erano stati offesi e chiarendo che non era quello il loro intento – L’arte e la musica sono mezzi di espressione creativa, tuttavia il nostro nome non è la nostra causa, e non abbiamo intenzione di difenderlo. Non è questo ciò che conta per noi – hanno annunciato il nuovo moniker: Preoccupations,  che onestamente mi sembra essere una scelta poco felice.  Nonostante la scarsa personalità del nuovo nome il 13 giugno sono tornati con Anxiety, primo singolo che anticipa l’omonimo sophomore disponibile dal 16 settembre su Jagjaguwar. Gli ingredienti non sono cambiati, il brano è oscuro e a tratti inquietante, il talento non è andato perso. Il video del nuovo brano, girato da Yoonha Park,  è stato voluto come un “catalogo delle fobie e delle ansie dell’infanzia”.



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