TRACK OF THE DAY // VANISHING POINT (2001).

22 Settembre, 2015

Fare un disco con gli scarti di un altro disco. Mica da tutti: è roba da collezionisti, di solito. Da impallinati per la band che comprerebbero anche il calco in gesso dell’uccello del chitarrista. Uno di quegli album con mezz’ora di chiacchiere, rumori di fondo, colpi di tosse e quella poca musica che c’è, magari, non si sente neanche bene. Tipo distorta, sporca, fischiata. Oppure lontana, manco l’avessero registrata dall’Antartide. Fare un disco con gli scarti di un altro disco è, diciamolo, una roba davvero complicata. A meno che il materiale che si è registrato non è di altissima qualità. Espulso per una questione di coerenza magari. Per amalgamare il suono dell’album, tipo. Perché si è una grande band e la roba che si produce è qualitativamente alta. E hanno una coerenza insieme anche le sette canzoni di risulta. Perché sei i Motorpsycho, ad esempio, e in trent’anni di carriera ne hai sbagliate davvero poche. Cosa facile, se ti chiami Motorpsycho e la tua discografia è un’enciclopedia del rock’n’roll. Allora è facile fare un disco con gli scarti di un altro disco. Come Barracuda, album\EP del 2001, in cui sono contenuti gli scarti di un’altro LP, Let Them Eat Cake; e la cui traccia numero 4 è la nostra TRACK OF THE DAY. Vanishing point, signore e signori. Con tanto di sgommata in apertura e schianto in chiusura. In mezzo, puro heavy rock psichedelico. Cosa chiedere di più a questi gentili signori norvegesi?



 

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