Andd iff u don’t know now yaaa know!! // 20Syl – Motifs I and II

25 Gennaio, 2016

Se Clive Campbell, meglio conosciuto come Dj Kool Herc, non avesse dato vita alla ricerca del “break” perfetto…probabilmente non avremmo mai sentito parlare di Sylvain Richard.
Forse Clive nel più classico dei barber shop americani, di quelli con l’insegna rotante colorata di bianco, blu e rosso, l’avrebbe raccontata così, come Einstein nel libro di Robert L. Wolke:
– l’aria naturale è formata da molecole, principalmente di azoto ed ossigeno e, come tutti i gas quest’ultime si muovono frequentemente nello spazio in tutte le direzioni, come uno sciame di api impazzite. Attuando un principio di pressione e rarefazione, con una determinata velocità su di una membrana, otterremo un irradiazione dell’aria che farà muovere il “suono”, di quei due principi, in ogni direzione.–
.
Però Kool Herc quando inventò quel tipo di suono, in un party organizzato dal padre per il compleanno della sorella, sulla 1520 Sedgwick Avenue.Bronx,NY, non poté mai prevedere che quelle “frequenze sonore” dell’11 agosto del 1973 facessero il giro del mondo, unendo tutte le culture etniche del globo, con una sosta persino a Nantes in Francia dando i natali a 20Syl.


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Il suo nome va’ pronunciato “vinsil” e le note scritte dai suoi sensi vengono guidati dal motto della città “Favet Neptunus eunti”, “Nettuno favorisce il viaggiatore”. Il viaggio cominciò sui 14-15 anni quando ai suoni da programmare del software Big Boos 24 dell’ATARI unì una batteria acustica ed un basso con una chitarra. Quest’insieme combaciò con l’ispirazione dall’hip-hop dei Wu Tang Clan e dei Mobb Deep che diede vita al suo primo Mixtape con il gruppo Hocus Pocus. Questa loro miscela di jazz col il funk nell’hip-hop con pizzico di acustico sul soul ed il rap seppur in francesce provocò una bomba sonora con effetti uditivi mai registrati prima.  Parallelamente però vive un altro progetto solo strumentale solo sul giradischi nell’arte del “djing” con il gruppo C2C. Nel frattempo però si laurea anche come “Graphic Designer” all’École supérieure des beaux-arts de Nantes Métropole

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Sinceramente non vi voglio parlare dei premi che magari ha vinto con i suoi lavori e neanche sul mistero che in ogni suo disco che lo coinvolge ci sia “una parte numerica” nel titolo come in: 73 Touches, Place 54, 16 pièces oppure Tetr4.
Vi voglio parlare di come sia possibile che un non “iniziato”, un non “figlio d’arte”, possa cambiare il suono o le regole, scegliete voi, dell’ Hip-Hop.
Recentemente è riuscito a ritagliarsi degli spazzi propri per dar vita a qualcosa che lo mettesse sotto una luce solista, più che in una forte sfumatura di un quadro meraviglioso. Nel 2014 ha rilasciato Motifs, un EP di cinque tracce con un sound tra l’hip-hop e l’elettronico esordendo con il singolo KODAMA che sposta per la prima volta nella storia l’attenzione di questa cultura dall’altra parte dell’oceano lontano dal terreno che ha inventato la vera filosofia black del suono.


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L’elemento che m’impressiona ad
ogni sua produzione è questa visione maniacale dell’estetica
e del dettaglio in una singola frazione di suono.


È la sua “signature”, la sua firma come i grandi produttori del calibro di Pete Rock, Dj Premier,Rza, Just Blaze oppure Kanye West. Si distingue dagli altri con un eleganza che probabilmente nessuno mai riuscirà mai a ricreare. Kodama tra le altre cose ha l’uso curioso sulle “drums” dell’sp-1200, che gli è stato prestato per l’occasione da un certo Kafutchino, su di lui troverete solo un EP di 4 tracce ed una recente collabo proprio con 20syl sull’album dei La Fine Equipe. Poi niente da dire, il video parla da se con il suo stile e la sua scrittura nella regia riconoscibile ed adattissima alla sua impronta sonora. In questo EP c’è anche il rapper Oddissee nel brano “Ongoing Thing”Ibrahim Maalouf alla con Ledeunff sulle corde della chitarra in Seven Eleven”.
Il brano con Rita J è stato letteralmente prima scritto poi ricampianto e risuonato a piacimento da Sylvain, facendo capire che le “voci” possono trovare nature differenti sui 4/4.


Motifs II

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Motifs, sta per “idea predominante”, un “tema” che guida il suono, ma è anche una parola che si usa spesso nel design e fin dalla prima traccia di questa seconda edizione, pubblicata a maggio dell’anno scorso, mi rendo conto che la seduzione del particolare diventa più forte del primo EP. Infatti saranno due i video che accompagnano la sua uscita, “Copycat” con Fashawn e Back & Forth.
20Syl, in ogni traccia riesce a restare costante nello “stupire” l’ascoltatore e, ritornando sulla questione “visione maniacale” dell’estetica e del dettaglio del suono… l’inizio di Copycat sposa in pieno il suo “DESIGN PERSONALE”, qui non è più una semplice “firma” ma l’entrata in ordine dei suoni nei primi 15 secondi, sono un marchio di fabbrica registrato! come se guidasse un orchestra di suoni con 10 semplice dita.



Questi due progetti non sono una questione di EGO sopra i lavori che hanno formato la sua carriera con i C2C e gli Hocus Pocus, ma sono un sfogo della sua creatività con la dimostrazione che può intraprendere una strada solista. Quest’anno dovrebbe uscire un disco con Mr. J. Medeiros sotto il nome di AllttA. Rapper perfetto per il suo suono ed in più, si conoscono molto bene per via delle varie collaborazioni tra cui “Amelie”. In questo EP però rispetto al primo, si nota la sua bellissima voce soul, se pur “modificata” da filtri ed altro, nelle tracce Swimming Stone e Dust & Clouds, in maniera minimalissima sopratutto nei rallentamenti della partitura, facendo scomparire alcuni suoni per poi riproporli con la voce uno alla volta. 
Se la bellezza del nuovo “hip-hop” avesse un anima… beh avrebbe il Design di questi due EP. Aspetteremo l’uscita di un suo disco solista al più presto.



 

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