Go to GODOT, Choose the leaf! // The Third Eye Foundation

25 Novembre, 2015

 Questa è la storia di un musicista, anzi due, un 4 tracce e una stanza.

Matt ha vent’anni. L’anno è il 1996. Anzi forse gli ultimi mesi del 1995. La stanza è in uno squat. L’altro MattJones, intendo, non Elliott, che è quello di vent’anni – armeggia col 4 piste. Non è roba loro: è roba di Dave  – Dave Pearce – glielo ha prestato lui. Matt – Elliott stavolta, non Jones, il Matt di vent’anni – pensa ad un modo per evitare che il suono del 4 tracce risulti, come dire, troppo 4 tracce.

«Bisogna usare tutto quello che abbiamo a disposizione. Matt!», sembra dire un po’ a se stesso e un po’ all’altro Matt – Jones, non Elliott stavolta, il Matt che armeggia col 4 tracce -.



 Il problema – che poi non è tanto un problema, quanto una sorta di feroce ambizione – è che Matt sa cosa vuole ottenere. Nella sua testa il suono fluisce fluido e ininterrotto; e, insieme, violento, rabbioso, ribelle. Dave se n’era accorto da un po’: è un tipo sveglio, lui. Ha una band – i Flying Saucer Attack -, compone: certe cose le capisce al volo. Sa che Matt vuole descrivere il suo universo con la musica. Sa che può farlo. Sa che il risultato sarà l’antitesi della musica elettronica dancefloor. Sa che esprimerà solitudine, rabbia, ribellione. Anche Matt lo sa. È il suo suono, d’altro canto.


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 È da dove debba provenire questa musica che non sembra chiaro né ai Matt né, tanto meno, a Dave. Probabilmente da mondi interiori,  o da spazi di coscienza superiore, a cui si accede attraverso sentieri non battuti, scavalcando le barriere dei suoni convenzionali. La soglia da oltrepassare sarà, allora, l’estetica ordinaria; lo scopo descrivere il mondo, guardandolo con occhio nuovi, interiori, spirituali, come grosse finestre sull’anima. Sarà mai possibile da ottenere?



 Questa storia accadeva vent’anni fa.

Da allora i The Third Eye Foundation hanno pubblicato  5 album e tanti EP e singoli.

Oggi si festeggia il ventennale del loro primo, straordinario lavoro: Semtex.

Ore 22, Godot Art Bistrot, Via Mazas 13/15, Avellino. 


 

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