JODOROWSKY’S DUNE (2013).

1 Marzo, 2015

 L’anno è il 1975. Il luogo Parigi. Per le sue strade di aggira Alejandro Jodorowsky, regista\attore\sceneggiatore\scrittore\drammaturgo\santone (e chi più ne ha più ne metta) cileno, i cui due precedenti film – La montana sagrada e il western mistico El Topo – erano diventati, in Francia, due cult movie: proiettati di notte in piccoli cinema, avevano riscosso così tanto successo di critica e pubblico da restare per mesi fissi in programmazione e sdoganare definitivamente le proiezioni notturne (generalmente a mezzanotte). Jodorowsky stava iniziando a lavorare al suo nuovo progetto: una versione cinematografica di Dune di Frank Herbet, uno dei libri di fantascienza più profetici e visionari mai concepiti. L’intenzione era quella di girare una pellicola che travalicasse non solo i confini del genere fantascientifico, ma dello stesso medium cinematografico, inventando, così, qualcosa di radicalmente diverso: un’opera, cioè, capace di incarnare le istanze di cambiamento e di evoluzione umana che gli anni ’70 portavano con sé. Un film lisergico, immaginifico, potente e stratificato, che avrebbe influito direttamente sulla nostra percezione del futuro.

Un’idea da poco, non c’è che dire. Un’impresa che, nella sua realizzazione pratica, presentava difficoltà insormontabili. Eppure, Jodorowsky fu in grado di concentrare intorno a sé alcuni tra i maggiori talenti in circolazione: solo un gruppo di menti geniali avrebbe potuto portare a termine un compito tanto difficile. I suoi più stretti collaboratori furono, tra gli altri, gli illustratori Moebius e Chris Foss, l’attore David Carradine (proprio lui, il caro vecchio Bill di Tarantino), l’artista H.R. Giger, il produttore Michel Seydoux. Il collettivo riuscì a creare un universo di incomparabile bellezza, ad avere un cast che teneva insieme alcune delle icone dello star system mondiale (Orson Welles, Mick Jagger, addirittura Salvador Dalì) e ,alle musiche, il meglio del rock psichedelico mondiale (i Pink Floyd e i francesi Magma, tra gli altri).

Il progetto, però, non vide mai la luce. La sceneggiatura, dopo pesanti modifiche, fu affidata a David Lynch; e quasi nulla delle idee di Jodorowsky & Co. rimase impresso su pellicola. Sentiamo, allora, dalla viva voce dei protagonisti quello che avrebbe potuto essere; e scopriamo l’influenza enorme che quel progetto – e il team che ne fu fautore – ha avuto su tutta la fantascienza a venire: da Star Wars,  fino ad Alien e Matrix.


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