NAIS LIVE! // HEYMOONSHAKER LIVE WITH JOHN CANOE “ACTOR BOY” live @ Monk Club (Roma).

9 Novembre, 2015

Il Monk Club è il nuovo centro nevralgico della musica live di Roma. Ha già date fissate per i primi mesi del prossimo anno e porterà nella capitale grandi nomi delle scene italiana e internazionale come Scott Matthew, The internet, Le luci della centrale elettrica,  A Toys Orchestra, Balthazar, Giovanni Truppi, Follakzoid, Jacco Gardner e ha già ospitato nei mesi passati band del calibro dei Soft Moon, Handsome Family, Scisma e, proprio ieri, gli HEYMOONSHAKER.


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Prima di parlare di loro, sarebbe bello spendere due parole anche per la band di apertura; si chiamano John Canoe ed hanno giocato in casa. Loro vengono, infatti, da Roma e ieri hanno presentato il loro primo ep “Actor Boy” per Bomba Dischi. Nonostante sia un gruppo emergente, richiamano un discreto numero di persone sottopalco; il loro è un genere che diverte e coinvolge il pubblico, tra cui si scorge anche il gigante Andrew Balcon degli Heymoonshaker, che ascoltava interessato, tra un saluto e l’ altro da parte dei fan. Il loro è un surf rock intriso di garage, ispirato soprattutto al garage dei Mummies, o dei Gories, al surf dei Beach Boys e ad altre band come Black Lips e Pavement. E’ stato un piacere parlare con loro e ve li consigliamo!



HEYMOONSHAKER, come abbiamo già detto nel pezzo di presentazione del live di due giorni fa, è un progetto fondato da due artisti, il chitarrista e cantante Andrew Balcon, e Dave Crow, beatbox. Associano questi due filoni musicali lontani almeno un secolo con un’ abilità che lascia sorpresi. Sembra davvero che ci sia un “power trio” sul palco con tanto di batteria e basso.
La loro non è solo un’ esibizione musicale, è un vero e proprio show in cui, tra pezzi blues sentiti nell’ anima dal chitarrista e interpretati talvolta in chiave dubstep più spinta dal beatboxer, si inseriscono prima un pezzo solo chitarra/voce e poi un monologo di beatbox di almeno 15 minuti (un po’ esagerato) in cui Dave palesa tutte le sue abilità sia da artista che da comunicatore con il pubblico.
Colpisce, infatti, quanto lui sia il vero arringatore delle folle; è sempre lui a far ridere il pubblico e a coinvolgerlo, sempre suoi gli inviti a ballare < tanto sulla faccia della terra non esiste una sola persona che non assomigli ad un cazzo quando balla, quindi non vi fate problemi>, suoi i siparietti di introduzione dei vari pezzi, suo il rutto durante il beatbox-solo e sua la sincera ammissione del fatto che quello che fanno, questo ibrido generazionale, è davvero una cosa strana, ma è una cosa in cui credono tanto.



Un vero show-man che interpreta quasi in modo cinematografico i suoni esplosivi che riesce a cacciare fuori, che potrebbero essere degnamente utilizzati per un futuro “Die Hard” con Bruce Willis, se la smettesse di fare pubblicità di merda, e che a volte ti trasportano nel bel mezzo di un rave techno in un club malfamato di Berlino. Altrettanto colpisce quanto il cantante/chitarrista, invece, rimanga defilato il più delle volte, mostrando una timidezza che sublima in modo improvviso nel momento stesso in cui comincia a cantare e a suonare; lo fa con un forte “blue feeling”, nelle sue smorfie e nei suoi occhi allucinati si legge quasi una sorta di sofferenza.

Visibile, comunque, l’ alchimia tra i due; c’è una forte intesa sia a livello musicale che umano; a volte si avvicinano cosi tanto da volersi quasi baciare.

Unica nota negativa del live: quella parte di pubblico che si ostinava a gridare “bravo!!” al beatboxer, sicuramente centro dell’ attenzione di molti; al contrario, lodevole quella piccola parte di pubblico che ai “bravo” numerosi rispondeva con “bravi” sonori e da rettifica.

Avevamo timore che il fenomeno mediatico da più di 40 milioni di visualizzazioni su youtube che gli HEYMOONSHAKER rappresentano, non fosse altro che questo, una bomba di likes giustificati principalmente dalla presenza di questo prodigio del beatboxing, perché è davvero un prodigio.

Timore scomparso. Ottima esibizione, blues notevole, belle canzoni, tante risate.


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