Track Of The Day // Can’t Stop Thinking About You (2015)

27 Novembre, 2015

 Sei un ragazzone canadese che vive a Vancouver, il tuo sogno è diventare una star della musica, già suoni il basso con i The Sessions, speri con tutto te stesso che prima o poi arrivi la svolta e nemmeno a farlo apposta la “svolta” arriva puntale come una tassa. La prontezza con cui arriva da qualcuno intorno a te è interpretata come un amaro presagio, ma che importa e soprattutto come puoi fare a dirlo. Fatto sta che una certa Melissa Cavatti vuole che tu sia il suo bassista. Il contratto discografico ti obbliga a trasferirti immediatamente a Los Angeles, c’è da fare una scelta: continuare a suonare con quella banda di sfigati o fiondarsi ad L.A. ed inseguire il sogno americano insieme ad una che fino a poco prima non avevi sentito nominare neanche di sfuggita. Ovviamente prendi il primo volo per la California, è fatta, in Canada ci tornerai solo per le feste e le date dell’imminente tour della teen pop singer che ti ha ingaggiato. E’ il 2008 e ci sono tutte le premesse per il futuro che sognavi da sempre.


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Se la storia in questione fosse terminata in questa maniera non ci sarebbe stato modo di raccontarvela, quanti si sarebbero interessati al bassista di una cantante per ragazzini di nome Tobias MacDonald Jesso Jr.? Forse avrete iniziato ad intuire che i sogni di Jesso a Los Angeles non si realizzeranno, anzi deflagreranno come una supernova. L’avventura americana va male da subito, Melissa licenzia in tronco Tobias perché le sue prestazioni da bassista erano piuttosto deludenti. Il canadese però non abbandona le speranze di realizzare il suo sogno e cerca di reinventarsi come autore, prova a cimentarsi nei più disparati generi, ma i tentativi non lo portano da nessuna parte, le cose iniziano a mettersi male, c’è un affitto da pagare, il Canada sembra sempre più vicino.


© Mauro Melis


Il 2012 per Jesso è un anno da dimenticare, non bastasse il periodo nero in ambito professionale lo lascia pure la ragazza, viene investito da un auto e mentre è a terra dolorante perché si è rotto una mano gli viene rubata la bici su cui viaggiava.
E’ il momento di fare ritorno alla terra natia, durante il viaggio verso Vancouver alla madre di Tobias viene diagnosticata una grave malattia (dalla quale poi è guarita), arrivato a casa gli viene comunicata l’ennesima sventura ed in più la sorella, negli stessi giorni in cui Jesso è ritornato, è costretta a trasferirisi per motivi di lavoro lasciando il fratello con la madre ed un pianoforte. Tobias non si perde d’animo, è vero che è costretto a stare a casa, ma ha un pianoforte. Inizia a comporre dei brani, come non aveva mai fatto; i suoi strumenti, per forza di cose, li aveva dovuti lasciare in un deposito a Los Angeles.
Il materiale gli sembra buono e lo invia a chiunque avesse sotto tiro (tra cui Lana Del Rey). L’unico che gli risponde è Chet White (ex membro della band Girls), è la svolta, quella vera. Tobias ritorna negli Stati Uniti, questa volta per registrare i suoi pezzi ed è subito un successo mondiale, anche grazie all’hype che s’è generato attorno al fenomeno Jesso.


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Goon, il suo album d’esordio, preceduto dai singoli “How Could You Babe” (che ha fatto impazzire Adele, con la quale ha collaborato per alcuni pezzi) e “Hollywood” , è stato rilasciato il 17 Marzo 2015. L’album comprende 12 brani di una semplicità disarmante, le melodie al piano accompagnano la voce di Tobias, prima di questa esperienza non s’era mai trovato seriamente davanti ad un microfono eppure il risultato è impeccabile. Grande merito va dato ai produttori Chet White e Patrick Carney che non hanno corrotto l’essenzialità dei suoi brani, anzi hanno spinto affinché il disco risultasse il più possibile spontaneo. Jesso è un purificatore, nei suoi brani non c’è nulla di superfluo, c’è anche da dire che non c’è niente di nuovo in quello che fa, ma lo fa maledettamente bene, sotto l’influenza dei songwriter degli anni 60/70.


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E’ un disco di emozioni, umori, storie, che raccontano la vita di Tobias. Può essere apprezzato da chiunque: sia dai retromani, sia dalle nuove generazioni, è la semplicità a renderlo così accessibile. Can’t Stop Thinking About You, brano di apertura del disco, è la Track Of The Day. La struttura del pezzo è una delle più scarne dell’interno album, a farla da padrone è il pianoforte, seguito dalla voce di Tobias, dopo poco subentrano gli archi che intessono la trama emozionale. L’atmosfera è mendacemente onirica, il sogno però si trasforma in un profetico incubo, Mariel è perduta.


“…but cant’t stop thinking about you”.

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