POV // Smania Uagliuns

12 Ottobre, 2015

La nostra sarà un’intervista atipica.
Un’intervista visiva.
Oggi ospite della rubrica Point Of View: Smania Uagliuns.


Vi avevamo già parlato di loro nel post per le serate di UNPLUGGED alla Casina del Principe di Avellino. La rivista Rolling Stones Italia li ha definiti “UNICI”, senza affibiagliargli alcuna catalogazione di genere. Mucchio Selvaggio,invece, ne ha parlato come “gli outkast italiani”, per l’originalità e la particolarissima identità artistica. Bill Hicks, in uno dei suoi celebri show, esordì dicendo che ormai non ci sono più i gruppi con una forte originalità, perché le droghe sono cambiate. Sono l’eccezione a questa frase: il loro suono è una droga differente, di quelle mai provate in un live.
Gli Smania si trasformano in tre figure sciamaniche: i SACERDOTI DELL’UMANITA’; non tre singoli individui ma un’unica entità scissa in tre esseri – un PASTORE DI ANIME, un COUNTRYMAN e un MEDICO DI BASI – che praticano la Pura Elettricità: un misto di comunicazione mistica, interazione tra esseri viventi e natura, guarigione tramite le energie positive, tramite gli scambi emozionali e la musica.



Come sintetizzereste voi stessi e la vostra musica con una foto?
Quali sono gli oggetti da cui non vi separereste mai e
che riescono a sintetizzare al meglio ciò che rappresentate?


eeee

  ALBUM  

• Quali sono i dischi e gli artisti che vi hanno maggiormente influenzato e perché?


   Gianni    /// Sempre un piccolo dramma stilare classifiche o elenchi di opere musicali e non, in mezzo al mare di grandiosità artistiche che il cosmo ci ha donato. Ma provo a buttarne lì giusto qualcuna tra quelle che ho impresse o che hanno contribuito ad allargarmi un po’ gli orizzonti.


outkast


– – Speakerboxxx/The Love Below : 1° ascolto = “eh?” / 2° ascolto = “ma sul serio?” / 3° ascolto = “wowwowwowww!!!”. I precedenti, Stankonia in particolare, erano già capolavori; qui è stato raggiunto l’apice. Tutto quello che un Disco rap deve avere e tutto quello che nessun altro disco rap aveva mai avuto. Speakerboxxx e Big Boi grandi, brillanti, molto più entro gli standard ma comunque un gradino su molti. The Love Below e André 3000 spazzano via tutto. Strumentisti pazzeschi, orchestre, beattoni, flow, melodie, malinconia, romanticismo, eleganza, spensieratezza, swing, free jazz, soul, funk, rap: una lunga cavalcata con dentro un po’ di tutta la musica nera esistente mai mescolata così sapientemente prima.


daf punk


– – Discovery: mi ha insegnato che la cassa dritta e il sampling spietato, la dance e la black, i suoni più aspri e quelli più morbidi, il programmato e il suonato, il passato e il presenfuturo, non sono necessariamente cose diverse o divergenti ma che, anzi, possono fondersi in un’unica perfetta creatura.


sdadsa


– – Absolution: primi anni zero. Sei giovane, non più abbastanza per le sigle degli anime e ancora un po’ troppo per i dischi soul dei tuoi. Il rock iniza a entrare nelle tue corde, ma i grandi gruppi storici sono ancora da scoprire e metabolizzare e una band così nuova e potente ti si addice di più. Qualità, vocalità, energia travolgenti su disco e insuperabili dal vivo, cose che ho ascoltato, visto, ammirato, suonato e cantato per anni. Discorso valido anche per gli altri loro album, i primi in particolare, ma io li ho scoperti con questo e pare non fosse solo una fissa adolescenziale: da allora la carica di Time Is Running Out e la soave maestosità di Butterflies & Hurricanes le ho ancora in testa ogni volta che tocco uno strumento.


  GENNARO  //// Potrei nominare DISCHI a iosa, ma mi limiterò a citarne pochi che ricordo con particolare affetto:


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– – “Sotto Effetto Stono” dei Sottotono e “107 Elementi” di Neffa mi hanno fatto innamorare dell’hip hop italiano in tenera età, hip hop italiano di cui mi sono disinnamorato poco a poco, salve avere una ricaduta con il relativamente recente “Di Vizi di Foma Virtù” di Dargen, disco magistrale.


outkast


– – “Run-D.M.C”, dell’omonimo gruppo americano, ha anch’esso segnato la mia infanzia, disco rubato dagli scaffali di un cugino di mia madre, ha accompagnato i miei pomeriggi di infante alcolizzato.


sdsdad


– – Pietra miliare: “Stankonia” degli Outakast, idoli indiscussi per follia ed ecletticità. Per non parlare dei vari Nirvana & Co., ma poi ci sarebbe da dilungarsi eccessivamente e cadere nel banale.


   ENZO   //// Mi viene troppo difficile catalogare le cose che mi hanno colpito in assoluto nella vita, sia per quanto riguarda la musica, sia l’arte sia il resto. Mi risulta impossibile soprattutto per quanto riguarda la musica e quindi mi limiterò a parlare dei dischi che mi hanno dato qualcosa di fondamentale che ho poi riversato in Smania.


sdsdad


– – Stankonia: finalmente quello che cercavo e non avevo ancora trovato fino ad allora. Una nuova estetica, estrema contaminazione, affermazione di diversità, univocità, coraggio, bagaglio musicale infinito: rock, elettronica, psichedelia, soul, funk, jazz, hip hop sbagliato.tutto.


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– – Hollywood Recordings: folgorato letteralmente, segnato profondamente da questo disco e da questo gruppo. Groove storti, ricercatissimi, armonizzazione sublime, synth tra l’acidità e la finezza soul. Una ricerca estetica unica: kitch, glam, old school, freak, hippie. tutto.


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– – In search of: mi isolavo durante le ore di ginnastica al liceo e mi sparavo questo disco, non capivo cosa fosse, non era ben catalogabile perciò era incredibile…ci stava il beat diverso, ci stava il soul, ci stava il rock, tutto suonato in maniera fresca con soluzioni armoniche nuove…e poi i cantati e i rap di Pharrel, cazzo. Il video di Rock Star diede inizio a tutto e ci andai sotto.

   FILM  

 Gianni  /// – – La leggenda del pianista sull’oceano: Baricco, Tornatore, Tim Roth, Mr Morricone…mettici questi ingredienti ideali, poi aggiungici anche il mio amore per il pianoforte e il risultato non può che essere quello di una magnifica storia trasformata in magia cinematografica, forse addirittura la mia preferita.


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– – Ray: sicuramente niente di visionario, pur sempre una pellicola biografica, ma molto molto godibile e ben fatta. In particolare, un Jamie Foxx da meritatissimo Oscar, che ha magistralmente messo in scena(oltre che in parte ricantato e risuonato) la coinvolgente vicenda di un pilastro portante della black music, proprio nel periodo in cui iniziavo a conoscerlo ed apprezzarlo fino in fondo.


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   ENZO   //// FILM che mi hanno colpito di recente… ummmm…

– – Inherent Vice: visionario, pulp, drogato, acuto. La trama è intricatissima, ti porta dove vuole, ti da indizi inutili, la trama non conta affatto. Ma poi il protagonista è un detective privato hippie di nome Doc Sportello. What else.


 

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– – Montage of Heck: i documentari non mi fanno impazzire di solito, il personaggio in questione era immenso, dunque difficile da trattare. Nonostante ciò questo film doc mi ha fatto molto. La vita di Kurt senza retorica, senza colpe e con soluzioni ibride ed originali: riprese mixate a foto, illustrazioni, video amatoriali, con un impatto emotivo veramente forte.


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– – Birdman: l’anti-eroe decadente, scorbutico, ma ancora sognatore e con i coglioni di rischiare..con una regia e delle prove attoriali incredibili. Poi la soundtrack è fantastica…sola batteria minimale di Antonio Sanchez…perfetta.


 

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   Gennaro   //// Per i FILM, sempre a livello di forti emozioni infantili, “Il Corvo” e “Uomo di Acqua Dolce”.


 

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  ART  

 Gianni   //// – Sono sempre stato uno sfegatato fan di Salvador Dalì. Ho in camera la stampa di un suo dipinto sul letto, altre in miniatura appese in giro e un “orologio molle” che pende da una mensola. Il suo genio poliedrico e schizofrenico lo rende per me il più affascinante artista contemporaneo. Convinzione suggellata dopo la visita al suo Teatro-Museo di Figueres, la folle e spettacolare maxi opera a cui va la mia nomination.salvador_dali_-_montre_molle_au_moment_de_sa_premiere_explosion


  ENZO   – – //// ARTE che mi ha fatto in generale nella vita, cose recenti che ho visto e mi hanno fatto:
Murale di Blu a Kreuzberg, Berlino (uomo d’affari incatenato); andare alla casa-museo di Dalì a Figueres; Fontana – Full Colors; mostra Chagall – Love and life.


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 LIBRI

   ENZO    //// i libri che mi hanno fatto da giovane o meno giovane: ne dico uno su tutti

– Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni (Bukowski Charles).
Qui dentro ho trovato la poesia sporca che nasce dalla merda e dal degrado. Qui ho trovato l’alienazione, il dolore, la sofferenza guardate in faccia e sbeffeggiate. Fondamentale per me a livello stilistico, letterario, umano.

   GENNARO    //// A livello di letture, due dei LIBRI che ricordo con particolare gaudio sono “Post Office” di Bukowski e “City” di Baricco. A livello di FUMETTI ne cito uno che colleziono tutt’ora: “Brendon” di Sergio Bonelli, cavaliere di ventura di un’era post-atomica. Mi rendo conto di avere citato perlopiù ricordi ed emozioni legati all’infanzia, ma d’altronde da giovine mi emozionavo sovente, ora meno.


Com’era l’anima artistica degli Smania
al primo disco e come si sente ora?


– All’epoca del primo disco la Smania’s soul era molto più impulsiva e confusa, meno raffinata, eravamo delle schegge impazzite alla ricerca di un suono e di un’identità che fossero diversi da ciò che ci circondava e che potessero rappresentarci ed essere solo nostri. Ora di sicuro ci sentiamo molto più completi e “solidi”, anche se la smaniosa e frenetica ricerca sonora, linguistica ed artistica ci accompagna passo passo e ci conduce, di volta in volta, su terreni inesplorati, popolati di nuovi personaggi e accostamenti sonori e linguistici che farebbero rabbrividire persino David Bowie


Una Top dei momenti più belli di entrambi i dischi
(episodi in studio di registrazione o nei live ),
cioè i momenti che non vi abbandoneranno
mai legati a queste due esperienze.


– Il momento dell’apertura degli scatoloni con il disco stampato e impacchettato è stato, per entrambi i dischi, un momento catartico: è un po’ come cogliere il frutto da una pianta di cui hai interrato il seme anni addietro…stringere tra le tue mani quel parallelepipedo incellofanato, contenente anni di lavoro e ricerca, è un’esperienza unica ed intima.
Altri momenti, che ricorderemo sempre con immenso giubilo, sono stati i giorni di riprese del video di Countryman. Questo video, in particolar modo, ci ha permesso di ripercorrere stralci e luoghi della nostra infanzia rurale, immersi tra natura, anziani ed ortaggi ed è stato un po’ come tornare bambini con la consapevolezza degli adulti.



Se vi doveste re-incarnare in un
artista o un musicista chi
scegliereste e perché?


– Davvero un po’ troppe scelte difficili quest’oggi, ci state dando filiere da torcere. Per cui, almeno per la reincarnazione magari facciamo un giochetto diverso. Invece di sceglierne uno, vi proponiamo un mosaico che si avvicini di molto alla perfezione. Una specie di mostro di Frankenstein, assemblato più o meno così: l’ugola di Prince, qualche falange di Jimi Hendrix, qualcuna di Bootsy Collins, qualche altra di Herbie Hancock, i polsi di ?uestlove, i deltoidi di D’angelo, le anche di James Brown, le caviglie di Michael Jackson, i polmoni di Miles Davis, le retine…mhh, no facciamo le treccine di Stevie Wonder(scusate).
Che dite? Troppo nero? Vabbè, dai, facciamo anche la laringe di Freddie Mercury, lo sguardo di David Bowie, i baffi di Frank Zappa, giusto per aggiungere un tocco caucasico che non forse guasta. (Il fattore di selezione unicamente maschile non vuole essere in alcun modo discriminante eh…inseriremmo tranquillamente anche una spolverata di Billie Holiday, Janis Joplin o Erykah Badu, è giusto per evitare di sfociare, oltre che 
nel metaumano, anche nel transgender, che forse sarebbe troppo perfino per noi.)


“Insomma, un fantascientifico Terminator della
musica che domini incontrastato per
elargire al globo il sound definitivo.”


Lo strumento che vorreste avere a tutti i costi?
(anche appena inventato con la vostra fantasia).


Inventato, si, decisamente. Magari un enorme marchingegno infernale che occupi 3/4 di palco, massiccio come un carro armato, versatile come un coltellino svizzero. Dentro, una base di controllo, fuori il necessario per spettinare ettari di astanti.
Da un lato, una parete da cui si estroflette qualsiasi cosa abbia dei tasti suonanti, da un piano gran coda a decine di synthoni luminosi, a cassettoni di controller e machine a qualche teca di ottoni; dall’altro, una con cascate di violentissimi ampli con file di bassi e chitarre in quantità, da quelle di betulla a quelle con touchpad incorporati.
Dietro, un bancone zeppo delle più pregiate riserve di nettare e bevande varie, che una mini area ristoro non dispiace mai.
Davanti, una mega facciata con tutti gli orpelli del caso, adornata da rifiniture spaziali di ogni tipo, da maxischermi che proiettino valanghe ininterrotte di ortaggi fluorescenti e anziane danzanti e con un bel totem in cima.
Problemi di incomprensione col fonico eliminati, presenza scenica decisamente assicurata. Il tutto contornato da tonnellate di kilowatt di impianto audio ovviamente autoalimentato, ma tipo a whiskey o a succo di pomodoro, che le riserve di petrolio sono in esaurimento. Possibilmente dotato di rimpicciolimento estremo tipo Capsule corporation (vedi Dragon Ball) o quanto meno di teletrasporto…oppure, se ne abbiamo già sparate un po’ troppe, ci accontentiamo anche di un sistemino di cingoli ben assestato che ci permetta di portarcelo in giro per le nostre scampagnate di ferragosto. Ottimale su un palco tipo Coachella, sensazionale fra i campi della bassa Lucania.


Da chi è partita l’idea dei travestimenti nel gruppo?


– La cosa bella è che a noi vengono delle illuminazioni collettive. Ossia sogniamo tutti contemporaneamente qualcosa ed il giorno dopo ci mettiamo al lavoro per realizzare l’epifania.
I sacerdoti dell’umanità ci sono giunti in sogno e ci hanno mostrato la via ed il giorno dopo nei nostri armadi sono comparsi per magia: piume di colibrì, pellicce di tasso, preziosi gioielli del bengala e trucchi estrapolati da viscere di animali estinti. Una visione collettiva.



Consigliateci un brano per la nostra
TRACK OF THE DAY da donare a chi
“bazzica” sul nostro sito.


– In questi giorni stiamo mega sotto a questo pezzo: Girl /// The Internet ft. Kaytranada.
La cosa bellissima è che siamo mega fan sia della band in questione, sia del produttore Kaytranada quindi, niente, abbiamo scoperto questo brano e lo piazziamo in loop perenne da un po’…poi il video con sfondi windows 95 è davvero qualcosa.



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